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Lawyer

Studio Legale Chiaventone & Associati

Via D. Buzzati, 8, 31044 Montebelluna

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Studio Legale Chiaventone & Associati is a lawyer, located at Via D. Buzzati, 8, 31044 Montebelluna. They can be contacted via phone at 0423 60 99 64, visit their website www.studiochiaventone.it for more detailed information.

Studio Legale Chiaventone & Associati

Tags : #LawyerLawFirm, #Lawyer&LawFirm

Location :
Via D. Buzzati, 8, 31044 Montebelluna
Added by Jopie, at 24 May 2018

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  • Monday 08:30 - 12:30
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Description

Fondato nel 1974 lo Studio Chiaventone ha concentrato negli anni le proprie energie per offrire ai clienti un servizio legale idoneo alla tutela dei loro interessi, sia in Italia che all’Estero.
L’esperienza accumulata in 45 anni di lavoro e studio, uno staff competente e costantemente aggiornato, unitamente ad un’ampia rete di contatti professionali, ha permesso allo Studio di allargare sempre più nel tempo le proprie aree di operatività e di acquisire una vasta e qualificata Clientela, che annovera molti operatori economici sia nel campo della produzione, che del commercio e dei servizi.
Nel 2009 lo Studio ha allargato la propria compagine associativa divenendo uno studio pluriassociato capace di distinguersi per professionalità, competenza ed esperienza.
Lo Studio offre un ampia gamma di servizi legali e si avvale da vario tempo di consolidate collaborazioni con professionisti attivi nel territorio italiano ed europeo.

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28 Reviews

  • Anynomous
    17 March 2020

    Pillole di diritto

    Assegno di divorzio. Come quantificarlo?

    L’assegno di divorzio non è dovuto qualora entrambi i coniugi abbiano mezzi propri adeguati per vivere dignitosamente, pure in presenza di uno squilibrio delle rispettive condizioni reddituali e patrimoniali.... Nel caso in cui venga attribuito un assegno di divorzio con finalità compensative (nel caso specifico per avere la moglie rinunciato alla sua attività professionale per dedicarsi alla famiglia) deve escludersi che la quantificazione di detto assegno possa consistere in una percentuale dei redditi del coniuge più abbiente, dovendo, invece, parametrarsi al contributo personale dato alla formazione del patrimonio comune e dell’altro coniuge, e alle esigenze di vita dignitosa del coniuge richiedente. Cassazione, Sezione I, n. 21234 del 09.08.19

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  • Anynomous
    05 March 2020

    Pillole di diritto

    Leasing - inadempimento dell'utilizzatore.

    Nel leasing traslativo, in caso di risoluzione per inadempimento dell’utilizzatore, la clausola penale che attribuisce al leasing, oltre all'intero importo del finanziamento, anche la proprietà e il possesso del bene, è manifestamente eccessiva in quanto attribuisce al leasing vantaggi maggiori di quelli conseguibili dalla regolare esecuzione del contratto.... In questi casi, quindi, il Giudice deve fare una valutazione comparativa tra il vantaggio che detta clausola attribuisce al leasing e il margine di guadagno che il leasing si riprometteva legittimamente di trarre se il contratto avesse avuto regolare esecuzione. Tribunale di Bergamo, sentenza 8-9 aprile 2019 n. 836

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  • Anynomous
    21 February 2020

    Pillole di diritto

    Il mediatore è obbligato a svolgere indagini di natura tecnico-giuridica sull'immobile?

    Il mediatore, durante la fase delle trattative, ha l’obbligo di comunicare le circostanze a lui note e il divieto di fornire informazioni non veritiere ovvero informazioni di cui non abbia consapevolezza o che non abbia controllato. Ne consegue che il mediatore, in assenso di uno specifico affare che lo preveda, non è tenuto a svolgere particolari indagini di natura tecnico-giuridica al fine di individuare fatti rilevanti ai fini della conclusione dell’affare.

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  • Anynomous
    15 February 2020

    Pillole di diritto

    Il venditore omette di comunicare all'acquirente di aver ricevuto il bene per donazione. Cosa succede?

    Siamo nell'ambito della vendita di immobili. ... Il promittente venditore, al momento della stipula del contratto preliminare di vendita, omette di riferire al promissario acquirente che l'immobile che sta per vendere gli è stato donato. Anche se tale omissione non comporta il rischio concreto di perdita del bene per chi compra, si tratta comunque di circostanza che il promissario acquirente dovrebbe conoscere in quanto influente sulla sicurezza e sulla stabilità dell’acquisto. Pertanto, se il promittente venditore non fa menzione della donazione, il promissario acquirente può legittimamente rifiutarsi di stipulare il contratto definitivo.

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  • Anynomous
    06 February 2020

    Un regalo inaspettato. La riconoscenza per il lavoro svolto ripaga di ogni fatica e dà la carica per affrontare nuove battaglie..

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  • Anynomous
    05 February 2020

    In visita da un cliente... L’importanza di conoscere e comprendere l’attività commerciale dei propri clienti.

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  • Anynomous
    16 December 2019

    Primo passo per il nostro giovane Riccardo. In bocca al lupo.

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  • Anynomous
    29 October 2019

    Acquisto di un veicolo per il trasporto sociale - Croce Bianca Italiana

    Il Sindaco e le Autorità per l’inaugurazione di questo importante progetto a cui abbiamo felicemente partecipato.

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  • Anynomous
    06 September 2019

    Un brindisi sulle rive di Conegliano per inaugurare il nuovo Studio...

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  • Anynomous
    12 July 2019

    Work in progress: next opening in Conegliano!

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  • Anynomous
    21 June 2019

    Conegliano!! Work in progress....

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  • Anynomous
    13 June 2019

    Pillole di diritto

    Rappresentante apparente e tutela dell’affidamento incolpevole del terzo.

    Il terzo che ha contratto in buona fede con chi non aveva i poteri per contrarre (c.d. falsus procurator) può agire per l’adempimento nei confronti del rappresentato apparente?... In tema di rappresentanza, è regola generale che il contratto concluso dal rappresentante privo di poteri ovvero che agisce eccedendo i limiti dei poteri conferiti, non vincoli in alcun modo il falso rappresentato il quale, tuttalpiù, potrà ratificare il contratto concluso facendone propri gli effetti. Fuori da tale ipotesi, il contratto concluso con il falso rappresentante è di per sé inefficace...

    continua a leggere l'articolo sul nostro sito www.studiochiaventone.it alla pagina Novità

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  • Anynomous
    05 June 2019

    Pillole di diritto

    Il diritto di critica del lavoratore, tra libertà di manifestazione del pensiero e obbligo di fedeltà.

    In ambito lavorativo, la libertà di opinione, quale espressione della libertà e della dignità del lavoratore, è ribadita – significativamente – dall’art. 1 dello Statuto dei lavoratori ove, tuttavia, viene affermato il contemperamento con gli altri diritti ugualmente tutelati dalla Costituzione, quale l’onore, la riservatezza, la reputazione e l’immagine d...el datore di lavoro. In particolare, il diritto di critica del lavoratore trova un limite nel dovere di fedeltà nei confronti del datore di lavoro, obbligo che si sostanza nel dovere del lavoratore di tenere un comportamento leale volto a tutelare in ogni modo gli interessi del proprio datore di lavoro. È di tutta evidenza che tra il legittimo esercizio del diritto di manifestare il proprio pensiero nei confronti del datore di lavoro e la lesione del rapporto fiduciario tra lavoratore e datore di lavoro, la linea di confine è sottile. La giurisprudenza lavoristica negli anni ha individuato alcuni parametri per valutare la legittimità della manifestazione del pensiero del lavoratore, recependoli dai principi in materia di diritto di stampa. Il diritto di critica ha, innanzitutto, quale presupposto essenziale la verità dei fatti: il lavoratore deve esprimere il proprio dissenso senza travisare i fatti, attenendosi alla verità. Tuttavia, il fatto di aver detto la verità (oggettiva) non è sempre un esimente; per essere legittima, la critica deve essere manifestata, ancorché in modo polemico, con una forma espositiva corretta, misurata e obiettiva senza eccedere l’intento informativo e sfociare in toni denigratori. Questa tematica assume, oggi, ancora maggior rilevanza in considerazione dei molteplici canali digitali attraverso i quali possiamo interagire con il mondo esterno; la possibilità di diffondere i nostri pensieri ad una molteplicità di soggetti (spesso senza averne piena coscienza!) determina una potenziale maggiore lesività nei confronti degli interessi e diritti del datore di lavoro. Diverse sono le sentenze che hanno ritenuto sufficiente a giustificare il licenziamento disciplinare un tweet o un post sui social network contenenti messaggi denigratori od offensivi nei confronti del datore di lavoro, messaggi che, proprio per il canale scelto, sono stati ritenuti di maggiore lesività in quanto suscettibili di essere esternalizzati verso una platea quantitativamente apprezzabile di soggetti.

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  • Anynomous
    30 April 2019

    Compravendita immobile: la mancata consegna della polizza assicurativa decennale è motivo di nullità del contratto.

    Con il Decreto Legislativo n.122 del 2005 era stato previsto l’obbligo per il costruttore di consegnare all’acquirente di un immobile, all’atto della compravendita, una polizza assicurativa decennale a garanzia degli eventuali danni subiti dall'immobile a causa di gravi difetti costruttivi. Questo obbligo di fatto ha trovato scarsissima applicazione. Per tale mo...tivo con il Decreto Legislativo n. 14 del 2019, costitutivo del c.d “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, all’articolo 386 il legislatore ha apportato delle modifiche alla vecchia norma del 2005 stabilendo che la mancata consegna della polizza assicurativa comporta la nullità dell’atto di compravendita. I dati della polizza assicurativa devono essere inseriti all’interno della compravendita ed al notaio vengono conferiti in tal senso poteri di controllo.

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  • Anynomous
    17 March 2019

    In visita da un cliente... L’importanza di conoscere e comprendere l’attività produttiva dei propri clienti.

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  • Anynomous
    21 February 2019

    Pillole di diritto

    Riposi giornalieri per il papà lavoratore.

    Nel primo anno di vita del bambino il papà lavoratore dipendente ha diritto di usufruire dei riposi giornalieri anche se la mamma, lavoratrice autonoma, percepisce contemporaneamente il trattamento economico di maternità. ... Sulla base di questo principio la Corte di Cassazione ha respinto un ricorso dell’INPS che contestava la sovrapposizione dei due benefici. La Corte ha precisato che l’alternativa nel godimento del beneficio è prevista solo quando entrambi i genitori siano lavoratori dipendenti.

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  • Anynomous
    12 February 2019

    Pillole di diritto

    Il certificato di abitabilità è requisito essenziale nella vendita dell'immobile.

    In tema di compravendita immobiliare, alla stipula del contratto preliminare il promittente venditore deve consegnare al promissario acquirente il certificato di abitabilità. In mancanza, le somme eventualmente pagate prima della firma del preliminare di compravendita devono essere restituite. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, il certificato di abitabilità costituisce un requisito giuridico essenziale del bene compravenduto, in grado di incidere anche sulla commerciabilità dello stesso.

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  • Anynomous
    07 December 2018

    Pillole di diritto

    Polizza fideiussoria o fideiussione – qual è la differenza.

    Quando ci si reca in banca per chiedere un mutuo o un fido in conto corrente, l’istituto di turno chiede sempre delle garanzie per il rientro ed in particolare la sottoscrizione da parte di terzi soggetti garanti (es. genitori, fratelli, figli etc. o i soci se si tratta di una società) di appositi contratti di fideiussione denominati semplicemente “fideiussione”.... In realtà trattasi di contratti autonomi di garanzia, denominati anche “polizze fideiussorie a prima richiesta”. Sono dei veri e propri contratti che, a differenza della normale fideiussione, non sono accessori rispetto alla obbligazione principale garantita; di conseguenza il garante, con la firma di detti contratti, si impegna a pagare il beneficiario della polizza (nel nostro caso la banca) senza possibilità di opporre eccezioni fondate sulla validità o efficacia rispetto alla obbligazione principale oggetto di garanzia. Ne discende, pertanto, l’automatica impossibilità per il garante di opporre al garantito eccezioni inerenti al rapporto obbligatorio oggetto di garanzia, tranne il caso in cui dette eccezioni riguardino la nullità del contratto presupposto per contrarietà a norme imperative o per illiceità della causa, ovvero nel caso in cui l’escussione della fideiussione avvenga in maniera fraudolente o abusiva (es. se viene richiesto al fideiussore il pagamento di una prestazione già pagata).

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  • Anynomous
    30 November 2018

    Pillole di diritto

    Capacità di disporre per testamento – decadimento cognitivo.

    Il decadimento cognitivo è un effetto inevitabile del passare del tempo. Tale fisiologica decadenza non integra necessariamente una incapacità che possa invalidare un eventuale testamento. ... L’art. 691 del codice civile stabilisce che non può fare testamento chi è stato dichiarato interdetto in quanto riconosciuto incapace di provvedere ai propri interessi a causa di una abituale infermità di mente, nonché chi, anche se non interdetto, si trovi essere stato, per qualsiasi causa, anche in via transitoria, in uno stato di incapacità di intendere e volere nel momento in cui ha redatto il testamento. La decadenza cognitiva, ancorché causa di anomalie comportamentali, non è di per se idonea ad integrare quella incapacità, prevista per legge, tale da rendere inefficace un testamento. Per ottenere questo effetto è necessario che l’incapacità sia tale da determinare, qualora fosse abituale, una pronuncia di interdizione.

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  • Anynomous
    05 November 2018

    Pillole di diritto

    Vendita di immobile senza l’effettuazione delle visure. Chi risarcisce il danno?

    Il caso: un immobile viene venduto con atto notarile, tuttavia, il notaio non si avvede che il giorno prima della vendita sull’immobile è stata iscritta una ipoteca giudiziale. Dopo la vendita il creditore che aveva iscritto ipoteca sottopone ad esecuzione l’immobile e procede con il pignoramento per la successiva vendita all’asta. A chi può rivolgersi l’acquirente per chiedere... il risarcimento del danno subito? Sicuramente al notaio per l’omissione di un controllo che questi è tenuto a fare. Che danno può essere chiesto? Il danno è commisurato all’effettivo nocumento sofferto dall’acquirente; esso può, quindi, essere liquidato in misura pari al valore dell’immobile (se viene venduto al'asta) ovvero alla spesa necessaria per ottenere l’estinzione del processo esecutivo e la cancellazione dell’ipoteca.

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  • Anynomous
    31 August 2018

    Pillole di diritto

    Mantenimento dei figli – elementi di valutazione

    I genitori hanno l’obbligo di contribuire al mantenimento dei figli tenendo conto dei loro bisogni. Il mantenimento è dovuto in proporzione alle rispettive sostanze ed alle capacità economiche e lavorative.... Tale obbligo sussiste per il solo fatto di essere genitori, indipendentemente dal fatto che questi si siano separati o divorziati ovvero che si sia conclusa una convivenza more uxorio. Ai fini della ripartizione degli oneri finanziari si deve tenere in considerazione sia il patrimonio di ciascun genitore che le proprie capacità lavorative, accertando la potenzialità reddituale di ciascuno. Recentemente il Tribunale di Trieste, per il mantenimento del figlio di una ex coppia convivente, ha indicato la percentuale del 70% a carico del padre, il quale, a parità di stipendio rispetto alla madre, poteva godere di ulteriori introiti derivanti dalla proprietà di diversi immobili locati.

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  • Anynomous
    25 August 2018

    Pillole di diritto

    Contratto preliminare per l’acquisto della nuda proprietà – rischio di inefficacia.

    Se si stipula un contratto preliminare per acquistare solo la nuda proprietà di un immobile, lasciando l’usufrutto al venditore, bisogna tenere ben presente che, in caso di morte del promittente venditore prima della firma del contratto definitivo, il preliminare diventa di fatto inefficace in quanto sarebbe impossibile per il promissario acquirente ottenere una sentenza che produca gli effetti del contratto e cioè che disponga il passaggio della sola nuda proprietà, lasciando l’usufrutto agli eredi del defunto venditore.

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  • Anynomous
    18 August 2018

    Pillole di diritto

    Mancato superamento del periodo di comporto - nullità del licenziamento

    È nullo il licenziamento intimato al lavoratore a causa del perdurare delle assenze per malattia o infortunio, se prima non è stato superato il c.d. periodo di comporto, e cioè il periodo durante il quale il lavoratore ha diritto di mantenere il posto di lavoro. Il dipendente ammalato/infortunato ha quindi il diritto di mantenere il proprio posto di lavoro per tutta la durata di questo periodo. La durata del periodo di comporto è normalmente prevista nei contratti collettivi. In mancanza questo viene determinato secondo gli usi o l’equità.

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  • Anynomous
    31 July 2018

    Un cliente particolarmente soddisfatto. Grazie!!

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  • Anynomous
    23 June 2018

    Pillole di diritto

    I minori ed i social network – motivo di discussione tra i genitori.

    I social network occupano una parte sempre più consistente della nostra vita. Ormai si sente il bisogno impulsivo di condividere con tutti la maggior parte dei momenti della quotidianità, dal quello che fa l’animale domestico a quello che si mangia, dalle foto degli amici alle panoramiche dei luoghi di vacanza. Non mancano ovviamente le fotografie dei figli, parte fondamentale e centro in...discusso della vita di ogni genitore. Condividere una foto del proprio figlio, ancorché senza il suo consenso, sembra oramai una cosa normale ed innocua ma così non è. Il rapporto tra il mondo dei media e quello dei minori è molto delicato. Ci viene quotidianamente denunciata la pericolosità di condividere fotografie dei minori sui social, stante la imprevedibile e incontrollabile capacità della rete di diffondere le fotografie ed i dati personali con estrema rapidità ad un numero imprecisato di persone, per lo più sconosciute. Proprio per questi motivi, la scelta di condividere fotografie dei figli sui social è spesso motivo di discussione tra i genitori stessi, che si trovano ad avere opinioni diverse. In questi casi, quando non si riesce a risolvere bonariamente la questione, ecco che può intervenire il Tribunale al fine di tutelare l’interesse del minore. È quello che è successo a Mantova. In un contesto di conflittualità tra i genitori (già divorziati), il padre si è fortemente opposto alla pubblicazione, fatta dalla madre, delle fotografie dei figli su diversi social. Non trovando alcun accordo con la ex moglie, il padre ha chiesto al Tribunale di Mantona la modifica delle condizioni relative al regime di affido condiviso. Il giudice mantovano, pur non mutando le condizioni di affido, ha comunque inibito alla madre di pubblicare foto dei figli (ovviamente non consenzienti) sui social e di rimuovere quelle già pubblicate. In sintesi i genitori devono tutelare il più possibile i propri figli.

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  • Anynomous
    19 June 2018

    Pillole di diritto

    Nelle diatribe tra genitori prevale sempre l’interesse del minore.

    Sempre più spesso le cronache rappresentano casi di vita quotidiana in cui emerge preponderante la totale incapacità dei genitori a gestire gli interessi dei propri figli. Questo si manifesta il più delle volte durante le fasi della separazione personale dei coniugi. ... Recentemente il Tribunale di Roma si è visto costretto ad intervenire nell’interesse di una minore, i cui genitori non riuscivano a decidere se fosse opportuno farle fare il vaccino o meno. I genitori erano inoltre in disaccordo anche nella scelta della struttura e dei professionisti sanitari ai quali affidare la figlia. Il Tribunale, agendo nell’esclusivo interesse della minore, ha deciso che la scelta di vaccinare o meno la bambina si doveva prendere seguendo le indicazioni del pediatra del Servizio Sanitario Nazionale. Ha inoltre autorizzato il genitore più diligente a procedere da solo alla vaccinazione (se prescritta dal pediatra), ad accompagnare la bambina presso la struttura sanitaria ed a prestare il consenso al trattamento sanitario. Ad operazioni completate, il genitore in questione avrebbe dovuto comunicare il tutto all’altro. Con l’occasione Il Tribunale ha anche ammonito il genitore “contrario ai trattamenti” affinché si rendesse diligente nel far fare alla figlia tutte le cure prescritte dall’ospedale e dal pediatra del SSN, anticipando che, in mancanza, sarebbero stati assunti opportuni provvedimenti.

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  • Anynomous
    10 June 2018

    Pillole di diritto

    Affidamento dell’animale domestico in caso si separazione: va consegnato alla parte in grado di garantirne il maggior benessere, oppure si ricorre all’affido condiviso.

    Sempre più frequenti sono i casi in cui, al momento della separazione, ci si trova dinanzi al problema dell’affidamento dell’animale domestico sino a quel momento gestito da entrambi i coniugi; sempre più spesso la scelta di chi debba tenere l’animale è motivo di forti litigi. ... Normalmente, sia in ipotesi di separazione consensuale che giudiziale, si sono visti provvedimenti che tendevano ad assegnare ad uno solo dei due coniugi l’animale sino a quel momento condiviso. Recenti sentenze, ultima delle quali una del Tribunale di Milano del 2016, si sono invece orientate nel senso di definire il problema dell’animale domestico ricorrendo al medesimo istituto previsto per i figli minori, e cioè l’affidamento condiviso. È stata prevista, quindi, la possibilità di affidare ad entrambi i coniugi l’animale domestico con l’obbligo per entrambi di provvedere alle spese del mantenimento quali, ad esempio, le spese mediche, quelle per il cibo e quant’altro eventualmente necessario al suo benessere. Dato il forte sentimento che spesso lega l’animale al proprio padrone, le corti tendono sempre di più a riconoscere un vero e proprio diritto soggettivo, per cui l’animale non viene più identificato come “cosa”, ma come una creatura capace di “provare emozioni” e di avvertire “sofferenza” fisica e psichica.

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  • Anynomous
    31 May 2018

    Pillole di diritto

    Biotestamento: cosa è e come predisporlo.

    Sulla strada segnata da diversi casi più o meno noti (ricordo i casi Englaro e Welby), il legislatore ha finalmente introdotto la norma che disciplina le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) e cioè il c.d. biotestamento. ... In forza di detta legge (L. 2019 del 22.12.2017) il soggetto maggiorenne, capace di intendere e volere, può esprime ora per allora le proprie volontà in ordine agli eventuali futuri trattamenti sanitari nella previsione di una eventuale incapacità di autodeterminarsi. In tal modo, qualora il soggetto disponente venga a trovarsi, a causa di eventi traumatici improvvisi o nel decorso di una malattia, in uno stato di incapacità tale da non poter dare il proprio consenso (o rifiuto) alle cure mediche, il medico sarà tenuto a rispettare ed eseguire quanto dichiarato dal disponente nel biotestamento. È possibile anche nominare una persona di propria fiducia il quale agirà nell’interesse del disponente attuando le disposizioni. Le volontà sono in ogni momento rinnovabili, modificabili e revocabili. Le DAT devono essere redatte in forma scritta presso un notaio; è sufficiente una scrittura privata purché questa venga consegnata personalmente presso l’ufficio di stato civile del comune di residenza del disponente o presso le strutture sanitarie.

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